Artista è meglio che Personaggio.

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Sanremo è finito,

ognuno di noi è più o meno soddisfatto del risultato finale, ma poco ci possiamo fare; alla fine a contare è la “giuria demoscopica”, questa entità misteriosa che negli ultimi anni ha sconvolto all’ultimo minuto le speranze, e le previsioni sul podio sanremese.

Ogni anno mi chiedo quanto sia produttivo, per la tutela della buona musica, lo strumento del televoto. Di sicuro sms e telefonate per votare il proprio beniamino costituiscono un ottimo strumento per “ingrassare” le casse di mamma Rai, che immagino come un Leviatano assetato di denaro visto il puntuale aumento del canone, ma al tempo stesso il televoto non fa altro che favorire e accompagnare alla vittoria, i personaggi e nongià le canzoni. E così giù a incazzarci se il festival lo vince l’ultimo reduce in ordine di tempo da uno dei tanti talent show che riempiono le nostre tv e che sfornano ogni anno un nuovo “personaggio televisivo”. E quegli artisti che non sono abbastanza personaggi? Semplice, fagocitati nelle posizioni meno ambite della classifica, nonostante la bellezza dei testi, le belle interpretazioni e, talvolta, le migliori capacità canore. Ma tant’è che comunque anche a questi artisti meno fortunati perché più interessati alla musica che all’essere personaggio di tendenza, un po’ di giustizia viene resa lo stesso, anzi forse a loro tocca il premio migliore. E infatti adesso, a giochi sanremesi conclusi, toccherà alle radio il ruolo di stabilire cosa è bello e cosa no di questo Sanremo 2012. E già in questi primi giorni le “maggiori” emittenti radio hanno dato segnali importanti trasmettendo brani che nel corso della kermesse non sono stati premiati affatto.

Ma credo che in fondo di questi tempi sia anche meglio così. Dal momento che Sanremo è diventato un vero e proprio circo e dato che la “canzone italiana” ha perso di importanza proprio su quel palco, allora forse è veramente bene che il successo lo attribuiscano le radio e le vendite.

Sempre in fatto di musica, nella serata dello scorso venerdì 17, ho “tagliato” volentieri Sanremo per un appuntamento di ottima musica live. Alla Suoneria, ormai polo fondamentale della musica della provincia di Torino, sono arrivate due splendide e bravissime artiste. Parlo di Serena Abrami e di Terra Naomi. La prima l’abbiamo vista prima sugli schermi della tv nella prima edizione di xFactor dalla quale era stata eliminata (sì, televoto chiaramente, il cancro della buona musica), e poi l’anno scorso a Sanremo dove ha gareggiato nella sezione Giovani con il brano “Lontano da tutto”, scritto per lei da Niccolò Fabi. Una voce davvero dolce e al tempo stesso potente, capace di trascinare e di suscitare belle emozioni, soprattutto ascoltandola live. Un’Artista che fortunatamente non è un Personaggio, che al termine della serata si è resa disponibile a chiacchierare in modo del tutto informale con chiunque. Anche col sottoscritto, che quindi ha avuto il piacere di intrattenersi a lungo insieme a lei e insieme al suo pianista Mauro Rosati. Due ragazzi davvero splendidi, simpatici e disponibilissimi. Quanto a Terra Naomi, che conoscevo e continuo a conoscere in minima parte, non posso far altro che spendere buone parole, andate su Youtube e verificate voi stessi le grandissime capacità canore di questa cantautrice “made in Los Angeles”.

Musica a parte, bisogna rilevare quanto accaduto nell’Oceano Indiano nelle ultime ore. Dopo l’azione militare dei Marò del San Marco presenti a bordo di una nave mercantile che – dalle fonti italiane – avrebbe reagito con degli spari di avvertimento al presunto attacco di pirati, le autorità indiane hanno accusato gli stessi militari italiani di aver sparato per uccidere, e ci sarebbero riusciti (- secondo le fonti indiane -) visto che non si trattava di pirati ma di semplici pescatori. Le incongruenze sul caso sono tantissime, ora e posizione della nave e del barchino al momento del fatto, e tra le tante circostanze suona preoccupante il fatto che le autorità indiane si siano dimostrate contrarie a disporre autopsie sui corpi dei due pescatori, come se – a parer mio – avessero qualcosa da nascondere. Ciò che preoccupa è come le autorità indiane stanno gestendo la situazione. I due marò infatti sono stati fermati e interrogati, ma questo almeno in via teorica non sarebbe possibile. La petroliera infatti era in acque internazionali e i due lagunari sono immuni a giurisdizioni diverse da quella italiana. Le Farnesina parla di comportamento inaccettabile da parte delle autorità indiane, e ormai lo scontro diplomatico è sempre più vicino.

Non resta che attendere i risultati dell’intenso lavoro che i nostri corpi diplomatici stanno svolgendo in queste ore.

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